In Italia, la normativa per lo smaltimento dei rifiuti elettronici, o RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), è principalmente contenuta nel Decreto Ministeriale 65/2010, attuativo della Direttiva Europea 2002/96/CE.
Il decreto stabilisce che i RAEE non devono essere gettati nella spazzatura indifferenziata, ma devono essere smaltiti separatamente per essere avviati al riciclo o al recupero.
Ecco i principali punti della normativa:
- Produttori: i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche hanno la responsabilità di finanziare la raccolta e il trattamento dei RAEE.
- Negozi: i negozi che vendono apparecchiature elettriche ed elettroniche sono obbligati a ritirare gratuitamente i RAEE di piccole dimensioni (meno di 25 cm) quando si acquista un nuovo prodotto equivalente (principio “uno contro uno”).
- Centri di Raccolta Comunali: i comuni devono mettere a disposizione dei cittadini dei centri di raccolta dove conferire gratuitamente i RAEE di qualsiasi dimensione.
- Altri operatori: anche alcuni operatori privati possono ritirare i RAEE a pagamento.
Oltre al Decreto Ministeriale 65/2010, esistono altre normative che riguardano specifici tipi di RAEE, come:
- Batterie e accumulatori: devono essere raccolti e riciclati separatamente.
- Rifiuti Elettrici e Elettronici Professionali: hanno un loro schema di raccolta e trattamento dedicato.
Per maggiori informazioni su come smaltire correttamente i rifiuti elettronici in Italia, consulta i seguenti siti web:
- Ministero dell’Ambiente: https://www.mase.gov.it/
- Erion WEEE: https://weee-forum.org/ws_members_map/erion-weee/
- Comieco: https://www.comieco.org/
È importante smaltire correttamente i rifiuti elettronici per tutelare l’ambiente e la salute umana. I RAEE contengono infatti materiali pericolosi che, se non smaltiti correttamente, possono inquinare il suolo e le acque. Inoltre, il riciclo dei RAEE permette di recuperare materiali preziosi che possono essere utilizzati per la produzione di nuovi prodotti.